Utenti dello studio e percorsi assistenziali

Lo spirito dello studio è quello di offrire percorsi di cura personalizzati per ogni paziente che vi accede con una richiesta di aiuto da comprendere e declinare in termini terapeutici. Nonostante la categorizzazione della sofferenza umana sia molto lontana dalla cultura di fondo del procedere analitico, abbiamo ritenuto importante fare una deroga in questa sede poiché molto utile ai fini dell’indicazione di percorsi assistenziali che rispettino l’applicazione delle linee guida e dei protocolli basati sull’evidenza. 

In quest’ottica, è verosimile ipotizzare che afferiranno allo studio soprattutto utenti appartenenti a quattro tipologie generali, cui corrisponderanno percorsi assistenziali differenti: 

I disturbi del comportamento alimentare richiedono cure multidisciplinari – psicologiche, mediche, nutrizionali e psichiatriche – erogate da un’equipe multidisciplinare e all’interno di un progetto di cura multimodale integrato, personalizzato per ogni paziente e spesso per la sua famiglia. Mediamente questa complessità si traduce in un progetto di cura che comprende: una fase iniziale di assessment multidisciplinare: visita medico-psichiatrica + visita medico nutrizionale. Quando il paziente è un minore entrambe le visite devono comprendere un tempo dedicato ai genitori. In questa fase si definisce il progetto terapeutico. Il progetto terapeutico comprende sempre: un trattamento psicoterapico (una o due sedute a settimana con uno psicoterapeuta); il monitoraggio nutrizionale con un dietista (uno o due incontri al mese); il monitoraggio medico-endocrinologico (frequenza in base alla gravità). Talvolta sono necessari anche: il monitoraggio medico-psichiatrico e una terapia genitoriale o familiare (sempre se minori).  

Nei casi più semplici si tratta di percorsi psicoterapici e monitoraggi psichiatrici ma la complessità del progetto assistenziale mirato può anche aumentare: un adolescente con difficoltà nel controllo degli impulsi richiederà ad esempio un monitoraggio psichiatrico, una psicoterapia individuale e una psicoterapia genitoriale o familiare; un adulto con sintomi somatici, problemi fisici che risentono di una quota di amplificazione per meccanismi di somatizzazione, probabilmente richiederà trattamento medico, psicoterapia e monitoraggio psichiatrico. La dottoressa Scoppetta chiederà ai suoi collaboratori di informarla e valutare insieme la percorribilità dei trattamenti all’interno dello studio con pazienti affetti da psicopatologie per cui un progetto di cura efficace non può prescindere da una presa in carico forte a livello territoriale o presso strutture altamente specializzate (ad esempio alcolismo, dipendenza da sostanze etc.).